Per comprendere appieno l’evolversi dell’affermazione del marchio, occorre fare un salto all’indietro di circa 100 anni, quando nel 1889 Mr. Torakusu Yamaha fondo’ la Organ Manufacturing Company. Nel giro di un decennio, gli affari decollarono brillantemente e nel 1897 l’azienda divenne nota col nome di Nippon Gakki. Nella prima metà del XX secolo, la Nippon Gakki divenne una delle aziende giapponesi leader nella produzione di organi e pianoforti, mentre durante l’immediato dopoguerra, il bisogno di diversificazione fece si che Yamaha entrasse nel settore della produzione di motocicli. Nasce cosi la Yamaha Motor.
Quando fu costituita la Yamaha Motor Co., Ltd., nel luglio del 1955, era di fatto l’ultima arrivata nel panorama del settore manifatturiero di motocicli, dove qualcosa come 150 aziende competevano per la sopravvivenza. Le nuove case erano da poco state lanciate, mentre le altre segnavano il passo e poche superarono il periodo. Nella storia di Yamaha Motor si riconosce con immediatezza lo spirito della sfida di quei primi anni, che ha forgiato e continua a permeare quella che ormai è divenuta una grande multinazionale, che continua a perseguire l’obiettivo di essere protagonista tra le migliori.
Qualche curiosità anche per quanto riguarda il logo con i tre diapason, segno distintivo di Yamaha. Il diapason fa la sua prima comparsa quale elemento grafico nel logo della Nippon Gakki nel 1898, ma E’ nel 1927 che appaiono i tre diapason incrociati. Simboleggiano la melodia, l’armonia e il ritmo quali componenti basilari nella musica, cosi come la collaborazione tra i settori tecnologico, produzione e vendite lo è all’interno dell’organizzazione Yamaha – mentre il cerchio che li racchiude – che appare solo nel 1967, rappresenta il mondo.
Il primo motocliclo Yamaha:il 125 cc “Libellula Rossa”
YA-1 e il team di sviluppo, nel 1954
Il primo motociclo YAMAHA
Tutto ebbe inizio quando l’allora Presidente della Nippon Gakki (ora Yamaha Corporation), Mr. Genichi Kawakami, decise di riconvertire parte delle attrezzature e dei macchinari utilizzati per la produzione di eliche per l’aeronautica, nella produzione di un motociclo. Si trattava del YA-1, soprannominato “Aka-tombo”, la “Libellula rossa”. Con un capitale di 30 milioni di Yen, 274 dipendenti e due capannoni in legno dove si potevano produrre 200 moto al mese, la nuova nata si lanciava nella mischia, con quello spirito che ha continuato a caratterizzarla nel tempo, con la passione per le sfide. Yamaha si presentÚ con la YA-1 nella competizioneper la scalata del Mt. Fuji e vinse. Da allora, i nostri dipendenti si muovono con determinazione da una sfida alla successiva, lavorando in squadra, condividendo vittorie e imprevisti.

Diversificazione
La conoscenza approfondita della tecnologia del 2 tempi, porto’ l’azienda nel 1960 a diversificare la propria attività, con l’ingresso nel mercato dei motori fuoribordo. Il 1970 viene lanciata la ZS-1 650cc, il primo quatto tempi di Yamaha che, durante lo stesso decennio, diversifico’ ulteriormente la propria attività con la produzione di innumerevoli nuovi prodotti, inclusi gli ATV o quattroruote, le golf car, i generatori e i robot per applicazione industriale. A questo fa seguito, negli anni ’80, lo sviluppo di motori automobilbistici high-performance e delle moto d’acqua.

R1 – The One
Il 1998 sarà ricordato dagli appassionati di motociclismo per molti anni a venire: è l’anno in cui appare YZF-R1, unanimamente riconosciuta come la più rilevante supersport del decennio. Equipaggiata da un
motore di razza e costruita adottando la tecnologia ciclistica più avanzata, R1 è una nuova conferma dell’impegno di Yamaha per offrire prodotti che generino “Kando” (emozione, forte appagamento) al primo approccio e nel tempo.

Nota:il materiale contenuto in questo sito proviene in parte da altri siti web. In caso di involontaria violazione di copyright da parte nostra, il proprietario dei diritti potra’ contattarci per l’eventuale rimozione